Previous Next Contents                                    Il  modello  di  Kondo 

    Per spiegare l'effetto che porta il suo nome, nel  1964  Kondo ha proposto il seguente modello  efficacie, valido
    per distanze molto piu` grandi dell'inverso del momento di Fermi.



    Formalismo: Seconda Quantizzazione
 



    Hamiltoniana libera per gli elettroni della banda di conduzione (metallo normale)

 



    Interazione metallo-impurezza :  interazione di scambio tra gli elettroni della banda di
                                                         conduzione e quelli dei  livelli piu` esterni dell'impurezza
                                                         (ibridizzazione di Anderson)
 

    Si trascurano: anisotropie, campo cristallino, accoppiamento spin orbita . . . . .  .
    ma si tiene in conto che gli stati atomici rilevanti hanno momento angolare
    orbitale l definito ( l = 2 per elementi di transizione, l = 3 per terre rare, ...)


    Conviene scegliere l'origine delle coordinate nella posizione del nucleo
    dell'impurezza e passare a coordinate sferiche. Lo sviluppo

    consente di ottenere lo sviluppo del campo fermionico in modi sferici:

 

    L'accoppiamento ibridizzante di Anderson (nel  caso  piu` semplice,  isotropico sia nello spazio
    che nello spin)  si puo` ora  scrivere come

    Questa descrizione contiene ancora molti parametri  "microscopici" che dovrebbero essere  irri-
    levanti per le caratteristiche universali dell'effetto Kondo.  In effetti e` possibile semplificare
    ancora di piu` il modello di Anderson  (ad esempio come fatto da Nozieres e Blandin nel 1980
    con considerazioni basate sul gruppo di rinormalizzazione) fino al seguente modello di Kondo
    cosiddetto "a molti canali":

giochino



PreviousNextContents